«Fino a solo pochi anni fa eravamo più di centomila cristiani», afferma Ali Khidri, responsabile del lavoro della Società biblica in Algeria. «Non saprei dire quanti siamo ora. Molti non possono più andare in chiesa per ragioni di famiglia, in quanto gli impiegati statali perdono il loro lavoro quando si viene a sapere che sono cristiani. Spesso le famiglie accettano che i loro familiari si convertano al cristianesimo, a condizione che non lo dicano in giro. Così rimangono soli con la loro fede oppure si uniscono a una comunità cristiana che si ritrova in case private. Probabilmente è quest’ultimo il caso per la maggioranza».
Bernt Olsen, direttore di progetto della Società biblica norvegese, ha avuto l’occasione di rendere visita ad Ali Khidri: «Sono stato in una di queste chiese casalinghe. Le persone erano ammassate tra loro su tre piani con una trasmissione video dalla stanza principale. Non avevo mai visto in vita mia persone pregare con tanto fervore!»
La Bibbia- un libro ambito
Ali Khidri non si lamenta nonostante la situazione negli ultimi mesi sia diventata più difficile. «Recentemente un pastore è stato condannato a due anni di prigionia per aver regalato 3 Bibbie senza nemmeno avere un processo
I testi biblici sono importanti per i credenti, soprattutto in arabo ovviamente, ma anche in berbero: dopo il Nuovo Testamento verrà tradotto presto anche l’Antico Testamento.
In Algeria è ancora possibile diffondere la Parola di Dio. Con le nostre preghiere e donazioni possiamo sostenere i nostri fratelli e le nostre sorelle che si trovano in Paesi con una restrizione della libertà religiosa. Grazie per il vostro aiuto!